Il calendario delle scadenze fiscali di marzo 2021 è abbastanza fitto. Si parte subito lunedì 1° con le rate di rottamazione ter e al saldo e stralcio e si prosegue con vari adempimenti. Vediamo tutte le date da ricordare. Il primo giorno del mese (perché il 28 febbraio, giorno della scadenza stabilita, cade di domenica) i contribuenti che hanno rateizzato i propri debiti tramite la pace fiscale avranno
in scadenza le rate delle cartelle esattoriali. Nel dettaglio, per la rottamazione ter il limite si sposta fino all’8 marzo, considerando il margine di 5 giorni (inoltre sabato e domenica coincidono con il 6 e il 7 marzo).
Entro il 10 marzo, poi, deve essere effettuato l’eventuale invio tardivo del Modello Redditi 2020 da parte di chi non lo ha inoltrato entro la naturale scadenza prevista il 10 dicembre scorso. Mentre, per quanto riguarda gli esercenti e chi svolge attività d’impresa, arte o professione con ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro (per i quali si possa riscontrare una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% nel mese di novembre 2020) sono stati rinviati al 16 marzo i termini per il versamento:
delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e soggetti assimilati e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale;
dell’acconto Iva 2020;
dei contributi previdenziali e assistenziali.
Sempre il 16 marzo scadono i termini:
del versamento della tassa annuale di concessione governativa 2021 per la vidimazione dei libri sociali in misura forfetaria da parte delle società di capitali;
della trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate delle Certificazioni Uniche (scadenza inizialmente prevista per il 7 marzo);
per la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati da utilizzare per le dichiarazioni dei redditi precompilate.
Il 17 marzo, invece, è fissata la scadenza per il saldo Iva 2019 senza maggiorazione. Mentre l’ultimo giorno del mese, il 31 marzo sono in scadenza:
quarta rata del saldo e stralcio;
versamento annuale del contributo FIRR per le aziende aderenti;
dichiarazione all’Inps di eventuali redditi da lavoro autonomo/impresa percepiti nel 2019 che possano comportare riduzioni dell’indennità Naspi o DIS-COLL;
richiesta di indennità di disoccupazione agricola;
trasmissione all’Inail dei dati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria.
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Rif. Idealista
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