Il mercato immobiliare residenziale può essere la chiave di volta per sostenere una ripresa economica che non si prospetta facile nel 2021. L'analisi di Nikolaj Schmidt, Chief International Economist, T. Rowe Price.
Crescita economica globale, i fattori della ripresa
L’anno scorso la pandemia di coronavirus ha fatto implodere l’attività economica, ma sono molti i segnali di ottimismo per un recupero senza precedenti, anche se con qualche criticità.
Innanzitutto, secondo l’analista, gli stimoli monetari e fiscali hanno permesso, a livello globale, un reddito disponibile delle famiglie che l’anno scorso è aumentato più rapidamente di quanto non avvenga nella maggior parte dei boom economici e
ciò ha lasciato i bilanci delle famiglie in ottime condizioni. Sebbene il supporto per le aziende sia stato un po’ meno travolgente, ha comunque permesso di resistere alla recessione senza il consueto deterioramento degli utili.
La diffusione dei vaccini
poi dovrebbe permettere alle economie più sviluppate di riaprire entro la fine dell’estate. Ciò inizialmente farà scatenare i consumatori: gli esseri umani sono creature sociali e, dopo essere stati rinchiusi per più di un anno, saremo pronti a spendere con abbondanza nelle interazioni sociali.
Grazie anche alla spinta dei pacchetti fiscali più consistenti che si siano mai visti in tempo di pace, le economie entreranno in modalità ‘boom’, via via che le famiglie spenderanno i propri risparmi nel consumo di servizi. Probabilmente questa fase di espansione durerà per la seconda metà del 2021 e fino al 2022.
Tuttavia, quando finiranno gli stimoli fiscali, la spesa privata verrà ridotta. Non solo il reddito disponibile delle famiglie diminuirà, ma finirà anche l’esplosione nel consumo di beni durevoli, perché la domanda sarà stata ormai saziata. In effetti, il boom è già in corso, quindi il consolidamento fiscale che avverrà nel 2022 e oltre avrà un impatto molto duro, dato che non avverrà nel mezzo di un’esplosione di domanda repressa del settore privato.
Si tornerà quindi alla stagnazione secolare? Non secondo Schmidt, per il quale subito prima della pandemia, le famiglie erano pronte a ricominciare ad espandere i propri bilanci investendo nel mercato immobiliare residenziale, dopo il decennio post-crisi del 2008.
Grazie al supporto degli stimoli fiscali e a politiche monetarie estremamente accomodanti, vi è margine perché ricominci ad aumentare l’indebitamento nel mercato immobiliare residenziale e quindi nei bilanci delle famiglie, e che questi ridiventino un motore di crescita.
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Rif. idealista
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