Molto spesso possono insorgere dei dubbi sul pagamento dell’IMU (Imposta Municipale Unica) sulla prima casa non avendo la residenza. Per avere una panoramica completa sull’argomento è bene fare riferimento in primis alla distinzione tra dimora attuale e residenza. Andiamo ad approfondire l’argomento di seguito.
Residenza e dimora attuale: le differenze
Con il termine residenza si intende il luogo che viene riportato all’anagrafe del Comune; mentre la dimora abituale indica il luogo in cui si vive appunto abitualmente. Per avere l’esenzione IMU non si può avere la residenza e vivere in un immobile differente e, parallelamente, non basta abitare in una casa senza avere la residenza per essere esenti dal versamento dell’IMU.
Chi ha diritto all’esenzione IMU prima casa?
Quando si fa riferimento all’IMU prima casa è possibile beneficiare dell’esenzione solamente nel caso in cui l’abitazione principale appartenga alle categorie catastali dalla A2 alla A7. Pertanto, non è sufficiente avere una casa di proprietà senza residenza per essere esenti dall’IMU prima casa. L’esenzione viene applicata solamente se la prima casa, oltre a essere di proprietà, è il luogo della dimora abituale.
IMU prima casa senza residenza: come funziona
Nel caso in cui la prima casa venga data in affitto, il contribuente è tenuto a versare l’imposta; anche chi è proprietario di una casa ma vive in affitto deve pagare l’IMU sulla prima casa.
Quando si paga l’IMU al 50%?
Lo stesso discorso di cui sopra vale anche per chi dà la casa in comodato; solamente nel caso in cui il comodato sia stato stipulato tra parenti diretti non oltre il primo grado, è possibile beneficiare di una riduzione del 50% della base imponibile IMU.
IMU prima casa: le esenzioni
La riduzione dell’IMU sulla prima casa viene applicata quando:
il comodatario deve utilizzare l’immobile come abitazione principale;
il contratto deve essere registrato;
il proprietario dell’abitazione deve risiedere anagraficamente e dimorare abitualmente all’interno dello stesso comune in cui si trova l’immobile concesso in comodato e deve possedere un solo immobile in Italia oltre alla casa principale, o non più di due immobili entrambi nello stesso Comune, uno dei quali è utilizzato come prima casa.
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