La bolletta di energia elettrica cambia tra un utente residente e un utente non residente. Lo sapevi? Proprio così: il consumatore per un’utenza domestica principale, quindi prima casa dove è residente, pagherà oltre al suo consumo di energia una tariffa unica per gli oneri di sistema, le cosiddette spese per la gestione dell’energia,mentre per un’utenza da non residente, ad esempio l’allaccio nelle case al mare o in montagna, oltre a consumo ed oneri pagherà anche una quota fissa su base annuale.
Cosa cambia tra utenza residente e non residente
Con il termine “utenza domestica residente” si intente un contratto di fornitura di energia elettrica intestato a chi è residente nell’abitazione in cui si richiede l’allaccio di energia.
Con il termine “utenza domestica non residente” invece si intente il contratto di fornitura di energia che interessa una nuova utenza in una abitazione dove non si ha la residenza, ad esempio una seconda casa o una casa vacanze. Sulla base della delibera 582/2015/R/eel dell’Arera la tariffa luce non residenti prevede costi maggiori rispetto a quelle per residenti, a parità di consumo di energia.
Vediamo quanto costa in più una bolletta non residenti.
Bollette luce per residenti e non residenti cosa cambia
La differenza tra bollette di luce per residenti e non residenti c’è. A parità di consumo ciò che cambia sono gli oneri e quote fisse, come segue:
l’utente residente paga ogni bimestre degli oneri di sistema applicati in base a 2 scaglioni di consumi (fino a 1800 kwh e oltre 1800 kwh annui consumati),
l’utente non residente invece non solo pagherà gli oneri di sistema ma pagherà anche una quota fissa di 135 euro. Ovviamente la sua bolletta sarà più cara. Per questo le seconde case e le case vacanze hanno dei prezzi di energia molto più elevati rispetto alla prima casa.
Cosa sono gli oneri di sistema
Gli oneri di sistema sono importi fissi fatturati in bolletta che coprono costi riguardanti attività generali del sistema elettrico e si compongono di:
Asos=oneri generali relativi al sostegno delle energie da fonti rinnovabili e alla cogenerazione CIP 6/92;
Arim =rimanenti oneri general.
Quindi la bolletta contiene nel suo importo totale la quota energia (euro/kWh), gli oneri generali e la quota fissa (euro/anno) che nel caso di seconde case o case vacanze è di 135 euro.
Quanto paga in più un utente luce non residente?
La differenza tra bolletta luce residente e non residente sta proprio negli importi dovuti per spese per la materia energia, quote fisse per il trasporto e la gestione della luce, che nel caso di bollette non residenti sono più elevate.
Infatti a parità di consumi, la quota fissa della bolletta luce per i clienti non residenti prevede un costo fisso annuo di circa 135 euro.
La quota fissa viene applicata sempre, se l’intestatario non risiede in quella abitazione, anche se vi è un consumo elettrico basso o nullo, perché non è calcolata sulla base del consumo di energia.
La quota fissa non è mai applicata alle utenze di residenza anagrafica.
Vige il mercato libero dell’energia, dunque prima di avviare un nuovo contratto che dovrà sottostare alle leggi dello Stato, meglio essere informati sulla tariffa luce per residente e per non residente.
.
.
Continuate a seguirci!
Chiamaci senza impegno allo 06.94805128
oppure clicca sul link: https://www.fabiomelis-affarefatto.com/valuta-il-tuo-immobile
Come sempre speriamo di esserti stati di aiuto.
Buon inizio settimana!
Rif.- immobiliare.it
Comments